Allievo di tre grandi maestri, Esposito, Volpe e Cammarano, Gennaro Villani ha insegnato pittura prima all’Accademia di Belle Arti di Lucca e poi a quella di Napoli. A Villani non è mancato neppure un proficuo soggiorno a Parigi, nel quale ha modo di affinare non poco le sue doti di colorista sensibile e raffinato. Questo senza mai venir meno al richiamo del paesaggio e della luce di Napoli, alla cui rappresentazione dedicherà il meglio della sua attività.
Dopo essersi inizialmente rifatto alla maniera del proprio maestro Antonino Leto (che gli mediò anche il quasi esclusivo amore per l'isola di Capri), Felice Giordano si conquistò una propria cifra espressiva, con riferimenti da Pratella a Irolli. Firma assai ricercata a Napoli e anche sul mercato nazionale, dove le sue impegnative prove paesistiche (Capri, Napoli, Venezia, Parigi, e l'Umbria), le nature morte marinare di spigole, cozze e polpi, incontrano piacevole assorbimento a prezzi compresi tra i 2.000 e i 7.000 euro; possono superarli i quadri di maggiore impegno: soprattutto alcuni animati, vivaci, vibranti notturni urbani, tra le cose più tipiche ed efficaci della sua produzione.
Il fatto che spesso un’opera venga indicata indifferentemente come gouache o tempera non deve essere oggetto di meraviglia o scandalo, perché con la prima definizione si suole indicare soltanto una variante della pittura a tempera. La tecnica della pittura a tempera consiste nello sciogliere nell’acqua invece che nell’olio i colori ricavati dalla macinazione di alcune terre, e nel farli agglutinare mediante l’aggiunta di colle di origine animale. Si adotta la tecnica del guazzo quando al posto delle colle di origine animale vengono usate alcune varietà di gomme, quali quella arabica o la gomma-lacca. La suddetta distinzione potrà risultare grossolana anche perché ogni pittore aveva una sua ricetta, ora aggiungendo del miele, ora del bianco d’uovo o del lattice di fico ai componenti di base.
Per Scuola di Posillipo si intende un gruppo costituito da vedutisti e paesisti, in gran parte allievi dell’olandese Antonio Pitloo, che nel terzo decennio dell’Ottocento si riunirono a Posillipo dove, con deliberato rifiuto dei canoni accademici della pittura neoclassica, instaurarono la consuetudine della pittura all’aria aperta, a diretto contatto con la natura, e dipinsero quadri caratterizzati da notevole freschezza e vivacità. Del gruppo fecero parte: Luigi e Salvatore Fergola, Raffaele Carelli, Achille Vinelli, Gabriele Smargiassi, Teodoro Duclére e Consalvo Carelli, ma la personalità dominante fu Giacinto Gigante che, con le sue interpretazioni liriche e soggettive del paesaggio, segnò il passaggio dalla veduta documentario-topografica a quella “poetica”.
Noi di MARCIANO ARTE appoggiamo l'associazione ALMA MUNDI perché conosciamo direttamente questo gruppo di persone e abbiamo potuto constatare il loro quotidiano e concreto impegno. Speriamo tu possa fare come noi con una piccola donazione o cedendo loro il tuo 5 per 1000. Di seguito la loro presentazione: "Siamo un gruppo di persone che condividono un sogno, un ideale, quello di lottare contro l'indifferenza sempre più diffusa e generalizzata ad ogni livello e senza più alcuna distinzione. Persone che hanno deciso di rinunciare ad una piccola parte del loro egoismo, dedicando qualcosa del loro tempo e delle risorse per un progetto sano e umanitario. Aiutare gli altri a crescere, a sorridere, perché pensiamo che crescere da soli mentre intorno a noi, altri uomini si umiliano, tra degrado, sofferenza e indifferenza sia una perdita per l'intera umanità. Perché pensiamo che crescere i nostri figli, in un mondo di miseria e di squallore non sia progresso e non sia civiltà. Perché pensiamo che non vi è alcun merito nel godere di una vita di agi e ricchezza, resistendo compassati e indifferenti innanzi alle lacrime e all'ingiustizia". Per ogni tua liberalità e donazione: Associazione Alma Mundi O.N.L.U.S. C.F. 95074960634 Via A. Scarlatti n. 209/G - 80127 - Napoli - Italy - Tel/pbx +39/081.5585028 Coordinate bancarie dell'associazione: CREDEM AG. 9 - NAPOLI/ ABI 03032 - CAB 03413 - C/C N. 3563 - O.N.L.U.S. ALMA MUNDI. www.almamundi.it
La collezioneMarciano Arte si arricchisce di cinque antichi pastori napoletani: il Mandraro, il Caratterista, la Madonna, San Giuseppe, Santa Maria Francesca delle cinque piaghe (?).
1. Mandraro: '700 Napoletano. Arti in legno, abiti del secolo XIX. Altezza 48 cm
2. Caratterista: '800 Napoletano. Arti in terracotta, viso policromato. Rivestito. Manca di un dito. Altezza 35 cm
3. Madonna: fine '700 inizio '800 Napoletano. Arti in legno, abiti coevi, stellario d'argento dorato coevo. Altezza 35 cm
4. San Giuseppe: metà '800 Napoletano. Arti in legno, viso di terracotta policroma, abiti di seta coeva. Altezza 33 cm
3. 4. La Sacra Famiglia, mancante del Bambino Gesù è poggiata su una base di legno ovale del secolo XIX
5. Santa Maria Francesca delle cinque piaghe (?) (o Monaca Santa di Vico 3 Re a Toledo): fine '700 inizio '800. Arti in legno, vestito e ornamenti coevi. Altezza 39 cm
Solitamente per presepe si intende la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio. I presepi di Marciano Antonio sono delle vere e proprie opere d'arte da esporre tutto l'anno. Caratteristiche dei suoi presepi sono: 1) la scelta scenografica mai banale, sempre inedita e degna ricostruzione di ricercate architetture; 2) la cura del dettaglio, ogni centimetro quadrato lavorato con precisione quasi iper-realista; 3) la visuale a 360 gradi, il presepe va ammirato in ogni sua angolazione, fronte, lati, retro; 4) la scelta delle materie prime, quasi sempre preziose come corallo, turchese, madreperla, oro, argento, ecc
Nella nostra galleria si possono ammirare tre presepi dell'artista.
1) Natività eseguita nel 2004. In questo presepe, per la scena sono stati usati: turchese, madreperla, argento e pietra lava del Vesuvio; i pastori, invece sono in pasta di turchese. Il presepe è sotto campana di vetro con base circolare di diametro 18 cm e altezza 32 cm.
2) Presepe eseguito nel 2009 con legno, ottone su base ovale sotto campana di vetro. 60 x 40 x 28 cm. Qui lo vediamo in tre foto: fronte, retro e lato sinistro.
3) Presepe di corallo eseguito nel 2007. In questo presepe, per la scena sono stati usati: corallo rosso, corallo bianco, corallo rosato, oro, ottone, pietra lava del Vesuvio su una base di oro zecchino del XIX sec; i pastori, invece sono in corallo e vestiti con accessori in oro, rubini e tartaruga. Misura 42 x 59 x 36 cm. Qui lo vediamo in 2 foto.
Diplomatosi in incisione presso l’Istituto d’Arte, Antonio Marciano ha collaborato con i più importanti laboratori di lavorazione del corallo di Torre del Greco. Nel 1996 è il presidente della commissione del concorso “Presepe in famiglia”, organizzata dall’associazione culturale “Il Perseo” il cui presidente è Ciro Adrian Ciavolino. Tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000 partecipa alla mostra “Città d’arte e artigianato” a Villa del Cardinale sempre a Torre del Greco. Un anno dopo espone a Frattamaggiore, alla “IV Mostra dell’arte presepiale” organizzata dall’associazione nazionale “Amici del presepe”. Ancora, tra il 2003 e il 2004 prende parte alla mostra del presepe di San Giorgio a Cremano presso Villa Bruno. I suoi presepi sono delle vere e proprie opere d’arte, la cui lavorazione è arricchita spesso da materie e pietre preziose come il corallo, il turchese, la madreperla, l’oro, l’argento, ecc.
Di Admin (del 07/10/2009 @ 13:18:18, in dBlog, linkato 2986 volte)
{autore=zollo giuseppe}
L'artista napoletano Giuseppe Zollo, in permanenza da Marciano Artegalleria, è in copertina sulla rivista specializzata "è:ikon", trimestrale d'arte, e all'interno, a pagina 9, vi è un bellissimo articolo di Monica Martins. La giornalista ne presenta alcuni dipinti, una poesia e nella sua recensione intitolata "Tutti i sensi", definisce Giuseppe Zollo come artista "romantico informale", che per me racchiude in due parole l'essenza della sua arte.
Di Admin (del 02/10/2009 @ 17:31:15, in dBlog, linkato 4286 volte)
{autore=striccoli carlo}
Gent. mo Collezionista/Gallerista desidero informarLa che l'Archivio Generale dell'Opera di Carlo Striccoli, voluto ed istituito da Elvira Striccoli, la quale dà mandato in piena autonomia alla sig.na Anna Lucia Cagnazzi in previsione di un catalogo ragionato che documenti l'attività di Carlo Striccoli, sta procedendo all'archiviazione delle opere del Maestro in possesso di privati, Istituzioni, Società, etc..
A tale proposito, La invito a compilare per intero il modulo che si allega per ogni opera in Suo possesso, e a spedirlo, firmato e completo di tutti gli allegati richiesti, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all'indirizzo Archivio Generale dell'Opera di Carlo Striccoli, Via Carlo De Cesare 60, 80132 Napoli.In alternativa, è accettato anche l'invio tramite email scaricando l'apposito modello dal sito: www.carlo-striccoli.it
Sarà gradita ogni cortese urgenza Lei vorrà usare nel seguire il suddetto procedimento. L'Archivio procederà alla catalogazione delle opere segnalate e provvederà a contattarLa per l'archiviazione di quelle in Suo possesso.
Non si avvieranno pratiche di archiviazione delle opere nel caso in cui il relativo modulo sia incompleto e qualora il materiale fotografico non corrisponda ai parametri indicati nello stesso o non risulti di qualità adeguata.
L'opera sarà inserita nell'Archivio Generale dell'Opera di Carlo Striccoli e ne sarà rilasciato certificato di autenticità solo dopo l'esame del materiale fotografico, con tempi e modalità da stabilire di caso in caso, riservandosi la possibilità di chiedere, se necessario, le opere in visione presso la propria sede per motivi di studio il tempo occorrente per il loro esame.
Le sarò grata se vorrà comunicare il contenuto della presente ad ogni persona di Sua conoscenza che le risulti essere in possesso di opere del Maestro, al fine di ottimizzare la diffusione dell'informazione agli aventi interesse, allorchè non abbiano ricevuto, per qualsivoglia motivo questa lettera.
Sicura di suscitare la Sua attenzione, Le porgo Distinti Saluti. Napoli, 2 ottobre 2009 Il responsabile dell'archivio Anna Lucia Cagnazzi
{autore=ricciardi giovanni}C’è un tipo di arte che porta in se un linguaggio universale e multiversale e che pone nel nostro infinitamente piccolo definitivamente a termine qualsiasi strascico postmoderno, pop, e quanto altro indagato negli ultimi 20 anni; E’ quell’arte che non si arresta alla rappresentazione dell’esperienza visiva ma ne fa smaterializzazione del proprio vissuto sia fisico che mentale, fino alla percezione interferenziale di esistenze e soluzioni possibili. Non voglio di certo riportare alla luce una visione interiore né emotiva-espressionista, né surreale, e mi piacerebbe anche porre fine alla definizione di “astratto” termine che a tutt’oggi, venendo meno il concetto stesso di realtà come “contenitore” non trova più alcun senso di esistere in quanto produttore di un grosso ossimoro. L’arte apre ogni giorno invece nuovi spazi a interferenze e luoghi presenti e possibili in una sovrapposizione infinita. Pone il quesito quantico dell’imprevedibile e del compiuto in se ( Hic et nunc). La riproduzione non è più possibile concepirla con lo stesso valore, essa va ripensata in altro, come unica combinazione improvvisa, così come lo è una pennellata mossa da quello che chiamiamo volontà o come forma inspiegabile. Il tutto, in quella possibilità realizzata da una stessa matrice la quale invece, resta ancora un affascinante mistero che si sovrappone a tal punto da divenire nube confusa.
Giovanni Ricciardi
Milano, 2009