Palazzo Zenobio per l’Arte - Fondamenta del Soccorso 2596 - Venezia
HAYASTAN - VERAZNUT nasce con l’intento di approfondire e comunicare la storia della popolazione armena, vittima del duplice genocidio, avvenuto nel 1894 e nel 1915, e costretta alla diaspora dalla propria terra natia. La drammaticità delle vicende armene è tutt’oggi poco ricordata, conosciuta e riconosciuta come tale, generando per le vittime del massacro e per i loro discendenti un’ulteriore ingiustizia storica.
Gli artisti invitati sono accomunati da una costante ricerca su questioni sociali e culturali che, in contesti e livelli di osservazione differenti, giungono ad indagare l’animo umano e il suo quotidiano. Attraverso un dialogo fecondo, e attraverso media espressivi differenti che vanno dalla video installazione alla pittura, Lello Lopez e Antonello Matarazzo rendono omaggio al popolo armeno, attraverso la rielaborazione artistica di storie personali e collettive.
Lello Lopez presenta Hayastan (2009-2011), un’installazione cheindaga la realtà di un popolo che rinasce con forza e determinazione anche se sradicato dalle proprie origini:radici mai dimenticate che lentamente sbiadiscono attraverso le generazioni inflashback rievocativi. Una finale meditazione unificatrice indaga in maniera più ampia gli elementi comuni ad ogni conflitto. Un magistrale Stabat Mater di sottofondo ci ricorda, attraverso ripetizioni ossessive, che ogni uomo, sia esso vittima o carnefice, ha una madre misericordiosa , pronta a piangere il proprio figlio, o le sue azioni.
Antonello Matarazzo presenta la video installazione VeraZnunt (La rinascita) (2008-2011), il lavoro è frutto di uno studio d’archivio su testimonianze, testi e documenti che affrontano la questione del genocidio armeno. Con una forte valenza espressiva ed evocativa, l’artista narra le violenze subite da una famiglia armena, a partire dai racconti di Pascual Avedìs Abramian. L’opera vuole dar voce alla rinascita di un popolo segnato nella propria identità collettiva e nelle intimità familiari. Nel video la voce in primo piano si fonde con il canto liturgico armeno della “Congregazione Mekhitarista” di Venezia, come a sottolinearne l’intima sacralità.
Lello Lopez, il suo lavoro si fonda su un vissuto fatto di contatti con persone che fanno parte della sua realtà, frequentandola con cadenza quotidiana. Si stabiliscono così relazioni che sono esperienza concreta di un mondo concreto. Queste interazioni si manifestano attraversol’installazione multimediale che è il mezzo di comunicazione scelto affinché l’esperienza-verità sia riproposta.
• 2011“The Factory" - Galleria Alfonso Artiaco, Project Space, Napoli
"Mediterraneo Migrazione Musica", seminario Interdisciplinare a cura di Iain
Chambers, Live performance - SudLab, Portici (Na)
54.Biennale di Venezia - Padiglione Italia (Campania), CAM, Casoria (Na)
Antonello Matarazzo, pittore, regista e video artista, dal 1990 è impegnato nella ricerca nel campo delle arti visive. Il suo lavoro si colloca nella più recente tendenza denominata "Medialismo", intesa come integrazione dei vari media (fotografia, pittura, video ecc.). Il baricentro e trait d'union tra pittura, video e video installazioni è costituito dalla marcata inclinazione nell’approfondimento degli aspetti introspettivi e antropologici dell’umano.
• 2011“Video su carta”, a cura di Lorenzo Respi - Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano
54. Biennale di Venezia - Padiglione Italia (Campania), MuseoCAM.Casoria.
Crediti evento
Curatori Ignazio Maria Colonna, Chiara Pirozzi Event Management Maria Ines Abramian, Antonio Perna Web Art Director Rosaria Millo Ufficio Stampa Diana Caccavale, Clementina Crocco, Francesca Di Fraia Staff tecnico Antonio Protano, Giampiero Sapienza
Sotheby’s will be hosting a private selling exhibition of works by Sam Francis from 17 September – 14 October 2011. This will be our inaugural private selling exhibition in our new gallery, S2. The exhibition will coincide with the launch of the Sam Francis Catalogue Raisonné of Canvas and Panel Paintings, 1946 – 1994, published by the Sam Francis Foundation and University of California Press.
Giovedì 22 settembre 2011, alle ore 18, si inaugura nella Sala Causa del Museo di Capodimonte a Napoli la mostra “Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624”, dedicata al grande pittore spagnolo, considerato tra i maggiori esponenti della pittura di area naturalista e caravaggesca in Italia e in Europa.
L’esposizione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, apre al pubblico dal 23 settembre 2011 all’8 gennaio 2012. Presentata al Museo del Prado a Madrid nella scorsa primavera, la mostra è organizzata dal Museo Nacional del Prado e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli – Museo Nazionale di Capodimonte. Responsabile scientifico dell’edizione italiana è Nicola Spinosa, uno dei massimi esperti del maestro spagnolo e autore di una recente e completa monografia; il comitato scientifico, per la esposizione spagnola, è composto da Gabriele Finaldi, José Milicua e Javier Portùs.
Il progetto è stato realizzato dalla Regione Campania – Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, e dall’Unione Europea, in collaborazione con Banco di Napoli, Gesac, Grimaldi Lines, Metropolitana di Napoli , Amici di Capodimonte, e con il Patrocinio del Comune di Napoli e della Provincia di Napoli.
Sabato 15 ottobre 2011, alle ore 18, si inaugura al Museo Emblema di Terzigno la mostra “El alma del Paisaje” del pittore argentino Ricardo Valdez, per la prima volta in Italia.
Ricardo Valdez è originario di Catamarca nel nord dell'Argentina, nato nel 1966 è attivo dal 1982. I suoi acquerelli sono dipinti quasi esclusivamente "en plein air" tra i paesaggi montani della sua terra. La tecnica pittorica risente di una impostazione non educata e personalissima, conseguenza di un approccio eminentemente autodidattico. Le opere di Valdez sono oggi inserite nel Museo Laureano Brizuela di Catamarca, in numerose ambasciate argentine nel mondo, tra cui Honduras, Libia, Cile ed in alcune collezioni pubbliche statunitensi ed europee. Prima di questa mostra non ha mai esposto in Italia. Di Lui ha scritto Estella Suaviter de Fedulo, Direttrice della Escuela de Artes Plasticas - Roberto Gray "...Valdez lascia la sua presenza, e permette di apprezzare il mistero di un momento che pulsa vita ed emozioni, un istante che rimane raccontato per sempre, come se si facesse eterno. Valdez nei suoi acquerelli traduce tutto questo in linguaggio plastico, e con naturalezza lascia intuire l'energia creatrice: che è un fatto dello spirito. E' così come quando si riesce a fare fisico il lampo di un idea ispiratrice".
Nell’osservare con attenzione le opere di Ilario Giro viene spontaneo domandarsi chi sia l’uomo che vi si nasconde internamente, chi sia colui che le pensa e le immagina prima di trasformarle in opere d’arte. Dunque, nel momento in cui si conosce l’autore, e si ha modo di dialogare con lui, il suo mondo si rivela all’istante. Approssimativo è pensare di incontrare un uomo che semplicemente trasporta sulla tela le sue passioni. Si intuiscefin da subito che nei suoi lavori c’è molto di più. Dopo un periodo legato al figurativo, la sua espressione pittorica è approdata a forme astratte libere da costrizioni formali; nelle sue opere, infatti, esplodono forme e colori, o meglio idee, che creano con il fruitore una fitta rete di scambi, una concentrazione dei concetti che dominano l’esistenza di ogni essere umano: la gioia e il dolore,la luce e il buio, la pace e la guerra, la vita e la morte. Nel suo lavoro sperimenta tecniche e materiali con vivace spirito creativo, il cui risultato punta essenzialmente a materializzare sulla tela ciò che l’animo sente. Maggior consistenza a tali principi può darla, inoltre, la scelta di materiali per lo più di derivazione naturale, come sabbia, terra, sale, etc. che conferiscono al pigmento un ispessimento robusto e pregnante; difatti la materia cromatica non si presenta come un’ entità statica, ma come una dimensione attiva, vibrante, che nessuno schema o configurazione può delimitare o confinare. Nella realizzazione delle sue opere il gesto è fulmineo, il valore del segno e il senso materico - di forte impatto visivo -sono elementi essenziali della sua arte; nella sua creazione si affidasì all’istinto e alle sue emozioni, attraverso l’azione, ma dimostra comunque di condurre l’impulso creativo verso una manifestazione tutt’altro che casuale. Ciononostante l’opera d’arte per il nostro artista non è una merce, ma il prodotto di un concetto che produce opere che non solo raccontano dell’artista e del suo mondo interiore, ma nel contempo raccontano di noi e del mondo attuale. Il senso di solitudine dell’individuo e la crisi esistenziale, unita a quella dello smarrimento di valori –il lavoro, la cultura, la solidarietà, la lealtà,per citarne alcuni – sono sensazioni che accomunano l’uomo contemporaneo; ed è per questo che nella sua pittura vi è una costante “ansia” di ricostruzione, fondata sulla necessità di valori morali. Le opere di Gironon si svelano completamente all’occhio dell’osservatore, ma lasciano la possibilità di immergersi nelle dense e fitte pennellate, nelle innumerevoli macchie di colore. Pittura semplice, ma ricca di significati. Egli scava nelle profondità del nostro mondo interiore, liberandolo della sua fredda apparenza, dal suo essere troppo materiale. Pertanto l’artista, attraverso il suo linguaggio pittorico, raggiunge sempre l’obiettivo di comunicare e generare emozioni, e non è forse questo il principale obiettivo dell’Arte?Immacolata Marino
VINCENZO VAVUSO
Impulsi incontenibili. Trasporto, sperimentazione, caparbietà: sono le ragioni principali, congiunte all’amore per l’arte, che hanno spinto Vincenzo Vavuso(Caserta, 1972) a cimentarsi nella pittura che ad un certo momento si è imposta nella sua vita come necessità inarrestabile, come mezzo per liberare gli impulsi incontenibili di una creatività irrefrenabile. Dovendo “confrontarci” con un’opera di Vavuso, non si percepisce al primo colpo d’occhiose di fronte si ha un invito concreto alla costruzione oppure alla scomposizione di un’immagine. La verità è che nelle sue opere si avverte il grido di una coscienza tormentata, ogni cosa è in movimento e in relazione con le altre, in una simultaneità globale e dinamica. L’autore ci dona onde vitali di cromie, tempeste dense di segni che, nell’impeto istintivo dell’azione pittorica, riportano alla memoria pratiche informali; ma sembra usare quel linguaggio non per evidenziare le forme della materia pittorica, bensì per comunicare una sorta di caos contemporaneo in cui l’uomo si trova immerso. La sua pittura esprime, infatti, in modo pregnante i suoi stati d’animo, le sue emozioni. Tema dominante è quello esistenziale; in alcune opere, per esempio, si evince un senso di rabbia che nasce dall’intolleranza verso l’egoismo umano. Il fruitore e l’operasi incontrano in un’unica dimensione che si nutre del dialogo tra l’emozione di chi osserva e dell’artista che crea. Chi guarda i suoi quadri è, infatti, parte attiva e integrante dell’opera stessa, ne viene coinvolto, entra nella visionedi un altro uomoe la fa sua, aggiungendo ulteriori significati emotivi. Da un punto di vista pratico la potenza espressiva di questo artista si esprime mediante una tecnica che utilizza campiture ampie e spaziose, e che talvolta “deforma” adoperando il colore in maniera materica, come fosse sostanza viva e pulsante da far gocciolare, da stendere con la spatola, da graffiare, da comprimere. Estremamente decisivi, sensibilmente attivi nella genesi delle forme, sono i mezzi espressivi, i materiali fisici, di questa pittura. Ai colori ad olio si aggiungono frammenti,segature, sabbia, gesso, terra, cera, etc., anche usati talvolta, non solo per dare matericità, ma come elemento di rottura, di dissonanza. È una pittura d’istinto – potremmo dire così – ma è anche una pittura attenta e studiata, quella in cui l’artista dimostra di saper gestire le proprie emozioni per indirizzare il gesto pittorico verso la formazione di un concetto tutt’altro che affidato alla casualità esecutiva. Pittura non di rappresentazione, ma suscitatrice di emozioni: così potrebbe essere descritta in sintesi l’arte di Vincenzo Vavuso. Immacolata Marino