Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 26/05/2009 @ 19:30:00, in Poesia, linkato 2847 volte)
{autore=calibe giustino}Giustino Calibè è un artista completo. Qui propone ai visitatori di marcianoarte.com due poesie presentate alla mostra "Di-segno poetico" alla Modart Gallery.


olio su tela 100 x 100 cm del 2005 (collezione Marciano Arte)

STELUS
Sta con me vera lus.
Nulla a te similio,
nulla egualito.
Suspiria bradipi,
e baci estensili.
Sospeso tempore
amore eternita.


... "Pittore e poeta raffinato, non nuovo a risultati di grande lirismo, Giustino Calibè offre delicate immagini muliebri dalle enormi teste e i tratti umanoidi come immersi in una nebbia primordiale; profili ora inquieti e inquietanti , ora stranianti e sempre affascinanti per le forme che li definiscono e per gli accostamenti dei clori sempre a contrasto".  (da un articolo di Paola de Ciuceis de "Il Mattino" - 12/05/2009)


olio su tela 190 x 190 cm del 2007 (collezione Marciano Arte)

FLORLUS
Te canto in flores forma
rosaperlaceo tu petalo
permaliante, odoriente, ninfa.
Estrabilia immensa.
Colora di giallo la vita.
Impollina e feconda.
Ridonami turgore,
linfami d'afflato d'estasi.
Dai tuoi occhi iridei
e luminosi, lampibalenami,
in codici misterici, bramifollie,
messaggi eburnei o sessuate note.
Dammi, vaporosa l'essenza tua.
Nutri chi astiene dal primordio
e aspetta finché sarà lus.
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{autore=Aprile Vincenzo}
V. Aprile, olio su tela 50x60 cm

La collezione di Marciano Arte galleria si arricchisce di nuove opere visibili sul nostro portale internet. Si tratta di quadri dipinti da Francesco De Nicola, Alberto Chiancone, Mario Maresca Serra, Vincenzo Aprile, Vincenzo Perna, Vincenzo Laricchia e Melania Acanfora
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Di Admin (del 22/05/2009 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2976 volte)



Scultura in fusione da matrice vegetale alta 18 cm realizzata in esclusiva per Marciano Arte da Emblema Opificio in 99 esemplari tutti numerati.



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18 maggio 2009, New York - Michelle Obama era oggi a New York, dove ha inaugurato la galleria di arte statunitense del Metropolitan Museum, che ha riaperto le sue sale al pubblico dopo due anni di lavori. "Il nostro futuro di paese innovativo dipende dalla garanzia che tutti abbiano libero accesso alle arti e alla cultura", ha affermato Michelle Obama, nella sua seconda apparizione pubblica nella città di New York. Ha ricordato che l'industria delle arti contribuisce con più di 160.000 milioni di dollari ogni anno per l'economia, ma ha sottolineato il ruolo dell'arte come "qualcosa che ci definisce e serve per spiegare la nostra storia alle generazioni future". La First Lady ha detto che insieme a suo marito, vuole garantire l'arte "a tutti i bambini". Da parte sua, il presidente del Metropolitan, Emily Rafferty, ha apprezzato che l'amministrazione Obama "ha dato una chiara indicazione del fatto che vuole fare di questo paese un luogo di arte e di alta cultura". E ha dichiarato: "Non a caso, il presidente e la First Lady si sono conosciuti in un museo". (el universal)
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Di Admin (del 16/05/2009 @ 13:16:29, in Mostre ed Eventi, linkato 1921 volte)


Dal 23 Maggio il Palazzo della Cultura con il patrocinio del comune di Portici ospita nelle sue sale centrali l'antropologia dell'artista napoletano (15 tele di grosse dimensioni e 15 grafiche con tecnica mista, eseguite tra il 1969 e il 2009).
 40 anni per celebrare una vita dedicata all'arte nelle sue espressioni più varie: designer, architetto di interni, pubblicista, illustratore.
 La tematica prevalente dell'autore è incentrata sulla figura umana nei suoi più svariati atteggiamenti, trattata con pennellate rapide e immediate quasi a voler cogliere a volo ogni suo movimento o vibrazione interiore. I fondi sono fortemente contrastanti a marcare uno stato d'animo spesso agitato o irrequieto, e vengono eseguiti secondo schemi espressionisti post-moderni.
 Il protagonista della mostra, come suole ricordare, nella sua attività di interior designer usa la pittura come pedana sperimentale per la sua ricerca formale.

 All'inaugurazione interverrà l'arpista Carmela Cardone in concerto per arpa celtica e flauto, intervallato da letture trecentesche (Petrarca - Dante).
 Presentazione del catalogo a cura di Cinzia Conese, docente di Lettere e Storia dell'Arte.

 Ingresso libero.
 Orario 10-13 16-18                                                                                                      Per informazioni 338 2029147
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Di Admin (del 15/05/2009 @ 00:00:01, in dBlog, linkato 1437 volte)
{autore=Emblema Salvatore}              La pubblicità è più efficace e preziosa con un'opera d'arte. In questo caso una tela detessuta di Salvatore Emblema fa da scenografia ad un letto di Caccaro

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{autore=starita bruno}
 
Castel Nuovo
Sala Carlo V
Napoli
ancora fino al 27 maggio 2009

Bruno Starita. Incisioni e dintorni


La mostra dedicata all’artista, considerato universalmente uno dei più grandi incisori contemporanei, vuole essere un omaggio alla sua lunga e complessa attività grazie alla selezione di circa 50 incisioni (acquaforti, acquatinte, bulini e anche alcune lastre originali) che coprono un arco temporale che va dal 1950 ad oggi ma, nel contempo, allarga lo sguardo anche ad altri campi di ricerca artistica quali la pittura, praticata a fasi alterne, e la fotografia. L’esposizione degli “strumenti di lavoro”, inoltre, conferisce alla mostra anche un interessante tono didattico, unitamente ad un video sulle tecniche curato dallo stesso artista e ad una “video intervista” di Mario Franco, visibili nella Cappella di San Francesco da Paola annessa alla sala.

Bruno Starita è nato nel 1933 a Napoli, dove vive e lavora. Fin da giovanissimo si dedica con particolare attenzione alla pratica calcografica. L’attività di incisore, che si accompagna a quella di pittore, prenderà sempre più forza fino a determinare, negli anni ’80, l’abbandono della pittura, con rare eccezioni. Docente di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Napoli dal 1969 al 2001, ha al suo attivo un’intensa attività espositiva. Sue opere figurano nelle collezioni stabili di molte istituzioni pubbliche, tra le quali: Civica Raccolta delle Stampe “Bertarelli”, Milano, Castello Sforzesco; Galleria di Arte Grafica Moderna, Ascoli Piceno, Palazzo Malaspina; Pinacoteca Comunale “A. Martini” di Oderzo; Museo di Arte Contemporanea di Patrasso; Accademia di Belle Arti di Perugia; Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del Novecento “G. Bargellini”, Pieve di Cento; Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Gabinetto delle Stampe dei Musei Vaticani.
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Di Admin (del 13/05/2009 @ 00:00:01, in Mostre ed Eventi, linkato 4509 volte)
{autore=Emblema Salvatore}


53 Biennale

Padiglione della Repubblica Araba Siriana
Palazzo Zenobio - Collegio Armeno
"STANZA D'ARTISTA"
FONDAMENTA DEL SOCCORSO (DORSODURO) 2596 - 30123

Il Museo Emblema è lieto di presentare ai propri Collezionisti la Partecipazione di Salvatore Emblema alla 53° Biennale d'Arte Contemporanea di Venezia, per il Padiglione Della Repubblica Araba Di Siria.

Vernissage: 5 Giugno 2009 ore 18.00                                                                                   Apertura Al Pubblico: dal 7 Giugno


MUSEO EMBLEMA
via vecchia campitelli, 37 -80040- Terzigno (Na), tel./fax:0818274081 - info@salvatoreemblema.it
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Di Admin (del 12/05/2009 @ 00:00:01, in dBlog, linkato 2301 volte)
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Di Admin (del 10/05/2009 @ 00:00:01, in Mostre ed Eventi, linkato 2203 volte)
{autore=calibe giustino}


Sono più d'uno i canali comunicativi cui il creativo partenopeo ricorre in quest'esposizione nella gallery di Sabina Albano, da anni connotata da una ricerca avanguardistica di differenti forme d'arte, codici visivi variegati, sintassi pittoriche diverse, mezzi espressivi multiformi, capaci di veicolare i più disparati e interessanti contenuti culturali. E infatti anche la nuova personale di Giustino Calibè non fa difetto in tal senso, proponendosi come una sperimentazione estetica che viaggia su due binari appaiati - i disegni a china, da una parte, e i dipinti, dall'altra - e come felice commistione del segno pittorico e di quello letterario. Ecco spiegato il titolo della mostra, un calembour che gioca con l'ambivalenza della parola 'di-segno', scomposta all'uopo e accostata all'aggettivo 'poetico', per individuare nel verso uno dei protagonisti del viaggio culturale che Calibè fa intraprendere allo spettatore, e per indicare - d'altro canto - l'immancabile presenza del disegno, quale pittura, quadro, dipinto. I temi centrali del corpus espositivo sono semplici e diretti: l'amore, la donna, il binomio arte-natura, argomenti che ricorrono nei componimenti lirici dell'artista e, tanto nei disegni a china, quanto nelle tele. Anzi si rintraccia chiaramente una lineare rispondenza tra il tratto dei disegni e il verso poetico, entrambi sostanziali, essenziali nella loro radicale purezza e immediatezza. Il suono lirico rincorre il tratto e viceversa, le immagini si sublimano in visioni in versi con mutua reciprocità. Nei circa 100 disegni a china su supporto cartaceo A4, che più che altro rappresentano figure (umane o umanoidi) a prima vista indefinite e primigenie, c'è una netta e volontaria sottrazione di colore e particolari, a favore di un tratto semplice, talvolta apparentemente elementare, stilizzato, pronto a giocare col chiaroscuro, con la dicotomia tra pieno e vuoto, bianco e nero, come se l'intento fosse di sfruttare tutta la superficie bianca, limitandola col tratto nero. Di rara raffinatezza e di sicuro impatto questo centinaio di pezzi rivestiranno due intere pareti dell'atelier incorniciate da una sequenza di versi dello stesso Calibè. Brevi componimenti, alcuni più semplici e diretti, altri più criptici ed elaborati, in cui tornano i temi già ricordati come una sorta di improvvisi lirici, versi nudi, ritmici, elettrici, sensazioni estemporanee, spesso ellittici, con contrasti e rispondenze, richiami, allitterazioni e assonanze, che fanno sì che davvero il suono rincorra il tratto, gli si accosti, lo cinga, senza mai poterlo del tutto ingabbiare: la visione del verso si scioglie e si sostanzia nell'immagine del disegno. Così prende vita il "Di-Segno Poetico". La stessa delicatezza e la medesima sensualità muliebre, a tratti accattivanti, a tratti inquiete e stranianti, tornano regine dei dipinti a olio e acrilico. Anche i temi, specie quello portante della figura femminile, si ritrovano nelle grandi teste (due acrilici su tela, 100x100), caratterizzate da una forte tridimensionalità dell'immagine, figlia del puntinismo, su fondi uniformi verde-blue. O ancora in due busti androgini (oli su tela, 70x80), con fondi turchesi e figure arancio. I colori dominanti nei quadri sono per lo più rosso, arancio, rosa, verde, blue e celeste, come in due grossi acrilici su tela (100x120), dove il puntinismo raggiunge l'apice dell'attuale opera di Calibè, accanto a sfumature e connotati ancestrali, primordiali, in taluni casi anche inquietanti, delle icone ritratte, corpi dal sesso spesso indefinito e dalle fattezze al limite dell'umano e della proporzione reale. Lo stesso dicasi per altre 12 opere più piccole (40x50), in cui le tinte sono sempre soft e le figure sembrano emergere da una sorta di nebbia, entrando e uscendo dal fondo della tela in un gioco prospettico, a cominciare dalle cornici che sono di carta e dipinte, in questo caso. Infine, altri due pezzi che riassumono cromaticamente la vasta gamma di tutte le creazioni esposte, dai toni del verde-blue a quelli del rosso-arancio. Un'installazione al centro della sala con su i versi di Calibè completa l'allestimento e dà lo spunto alle voci recitanti di Fiammetta Mangano e Nicola Miletti per un reading delle stesse poesie. Giustino Calibè nasce a Napoli nel '50. Frequenta la scuola libera nel Nudo c/o l'accademia di B.B.AA. di Napoli. Tra le sue ultime personali: Villa Campolieto, Ercolano - NA (2000), Villa Bruno, San Giorgio a Cremano - NA (2001), Istituto Francese Grenoble (Napoli, 2002), Sala Accoglienza, Palazzo Reale (Napoli, 2005), Castel dell'Ovo (Napoli, 2005). Varie collettive a Napoli e in Campania, a Milano, Parma, Bologna, in Brasile e Giappone.
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