Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 01/10/2012 @ 00:00:01, in Mostre ed Eventi, linkato 1655 volte)
{autore=emblema salvatore} Inaugura da Nea giovedì 4 ottobre 2012, alle ore 18.30, Trasparenza e colore, personale di Salvatore Emblema, a cura di Pasquale Lettieri. In mostra, fino al 20 novembre, dieci opere del “Maestro delle tele sfilate”, tra i primi ad aver affrontato il problema dello Spazialismo.

salvatore-emblema-materia-e-trasparenza

"Materia e trasparenza"
Terre Vesuviane su juta
90 x 83 cm del 1971
collezione Marciano Arte

L'esposizione si snoda come un tributo all'artista originario di Terzigno, piccolo comune alle falde del Vesuvio, scomparso nel 2006 a 77 anni. Emblema comincia il proprio percorso eseguendo una serie di collage, usando foglie disseccate e costruendo ritratti attraverso le modulazioni cromatiche. Seguono le ricerche materiche con l’impiego di pietre e minerali raccolti alle falde del Vesuvio, dei quali si serve per concretizzare delle figurazioni. Il suo senso del rischio e della libertà lo portano prima a Roma dove comincia ad intensificare la sperimentazione dell’uso delle tele di sacco per le sue opere.
Contemporaneamente il mondo del cinema e della moda si interessano alla sua attività: collabora con Fellini e disegna modelli e stoffe per lo stilista Schubert. Ancora molto giovane si trasferisce negli Stati Uniti, dove frequenta con assiduità gli studi di Pollock e Rothko: dal primo apprende la libertà del gesto creativo, dal secondo invece lo sguardo su colori e trasparenze. Istituisce un fertile rapporto con il critico Giulio Carlo Argan che diventerà un suo grande ammiratore ed esegeta. Grazie a questa preziosa amicizia, Emblema conosce la sperimentazione materica di Lucio Fontana, e capisce che per raggiungere l’essenzialità delle cose è necessario togliere e non aggiungere. Elimina, così, il colore privilegiando la sola tela e, successivamente, la scompone, sottraendo alcuni fili e permettendo di intravedere dietro di essa quello spazio non più “morto” ma partecipe al quadro.
E’ questo il processo che porta alla creazione di tele dalla forte emozionalità astratta, un’arte che è segno, gesto e non parola. Con umiltà e caparbietà continua la sua ricerca che, finalmente, riceve una consacrazione definitiva e ufficiale: gli si aprono, infatti, le porte della Biennale di Venezia, del Metropolitan Museum di New York, degli Uffizi di Firenze, del Palazzo Reale di Napoli, mentre sue opere vengono acquistate dalle più importanti raccolte d’arte contemporanea sia pubbliche che private.
Se Fontana aggredì la tela con secchi tagli distruttivi (lo stesso si potrebbe dire delle bruciature e gli interventi di Burri), Emblema compì una lenta sfilatura della trama, agendo per sottrazione e alleggerimento, inseguendo la trasparenza attraverso la sovrapposizione di più tele. Il risultato fu la creazione di uno scambio definitivo tra il supporto e l’opera stessa, che finirono per identificarsi, mentre il colore servì soprattutto per sottolineare la trama della tela di sacco.
In Embema è assente qualunque ambizione di demistificare la pittura, o di sciogliere la sua ambiguità di fondo. Praticando un lavoro manifestamente manuale e non-creativo, risalendo e diradando la materia, si ritrova la luce, lo spazio, il tempo, la forza significante e non traslata del simbolo.
All’interno di questi spazi assoluti in attesa di definizione, privi di ogni possibile contraddizione interna, galleggiano forme biomorfe, ora strutture contraddistinte da una calibrata alternanza di vuoti e pieni, nelle quali il segno cerca l’identificazione nel gesto e nell’espressività diretta del colore. Natura su natura per ricavare una natura “altra”, lirica, che percepiamo davanti ai nostri occhi, ma che esiste solo dentro di noi.

NEA ART GALLERY
Via Santa Maria Di Costantinopoli 53 (80142) Napoli
+39 0810332399   info@neartgallery.it   www.neartgallery.it
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Sabato 6 ottobre 2012 alle ore 18, in occasione della 8° Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI (Associazione dei musei d’arte contemporanea), lo studioRotella di Napoli a via Carbonara 58 presenta “The World of signs”, un filmato del percorso costruttivo di elaborazioni multimediali realizzate nel 2004 per l’artista Gianni De Tora partendo da una sua significativa creazione del 1983 dal titolo “Specchio delle mie brame….”.

locandina-gianni-de-tora

Commentando tale opera il critico Enzo Battarra scrisse:

“…… L’antico rigore geometrico viene infranto, grazie a una continua e piacevole rielaborazione di linguaggi pittorici e visivi in genere. L’oltraggio alla geometria viene consumato anche da frammenti letterari riportati sulle tele come epitaffi. Spesso il protagonista è Leonardo, con i suoi scritti intorno alla pittura capaci di fermare il tempo e di dar vita all’inanimato.

Le tele di Gianni De Tora diventano allora luogo della contaminazione  cromatica e materica, luogo dell’incendio delle strutture formali e geometriche. Da una tensione verso le forme primarie c’è un continuo slittamento verso i materiali dell’apocalisse. Stratificazioni continue aprono il varco a spessori mentali impregnati di una lucida cultura della forma. Ed il discorso sulla pittura – “De Pictura” - è una costante che si svela di continuo: ogni traccia viene utilizzata da De Tora proprio per arricchire questa indagine estetica, ogni segno è la lettera di un alfabeto esclusivamente visivo. Il colore diviene materia insieme con la tela, con la carta, con il tessuto, con gli specchi, con i frammenti di materiali sintetici e con altro ancora.

Il sogno dell’uomo, imprigionato sulle galassie del futuro, ricade sul ghiaccio di un carcere della memoria. Eppure il gesto, il primo gesto fu inventato da un pittore dell’assoluto. Ciò che va perduto è la filastrocca del tempo che scorre dai rubinetti sterili dell’incanto lunare.”

L’artista, scomparso nel 2007, viene in questa occasione ricordato soprattutto per il bisogno che ha sempre avuto di sperimentare nuove possibilità di linguaggio artistico, messaggio raccolto all’epoca dallo studioRotella che, utilizzando le immagini prodotte nel 2004, ha voluto elaborarle in questo video a cura di Luciano Basagni (fotografo), Tina Esposito (graphic designer), Franco Rotella (art director) con le collaborazioni di:

public relation Carmen Dinota

web designer Salvatore Dinota

modellazione/animazione 3D Antonio D’Orsi

 

designer Daniele Iannicelli

 

fotografo Giuseppe Piergianni

 

musica Marco Zurzolo

 

Gianni De Tora nasce nel 1941. Da sempre è interessato a superare la pittura accademica per un rinnovamento del linguaggio artistico , passando da una produzione di aspra matericità di evidente matrice espressionista all’indagine delle strutture primarie; analizza le sequenze e l’economia delle forme visive primarie deputando la figura geometrica a campo totale di  ricerca (è tra i fondatori infatti negli anni ’75 ’80 del gruppo Geometria e Ricerca con Barisani, Di Ruggiero, Tatafiore, Riccini, Testa e Trapani) .Sente poi la necessità di riconsiderare le varie esperienze tecniche e linguistiche per cui  l’interesse per le tendenze riduttive vengono a confrontarsi con momenti di ricerca più dialettica in cui convivono l’elementare ed il complesso. Le sue opere sono presenti in prestigiosi Musei (tra cui al Museo del Novecento di Napoli a Castel S.Elmo e presso la Seconda Università degli Studi di Napoli a S.Maria Capua Vetere) e in gallerie pubbliche e private. Della sua opera di sono interessati i maggiori critici italiani e stranieri.

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Di Admin (del 15/10/2012 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2623 volte)
{autore=nespolo ugo}


L'opera è firmata sul lato sinistro: "Nespolo". Al verso riporta titolo, tecnica, misura e timbro dell'artista. E' accompagnata da certificazione di autenticità su foto con firma del maestro e con numero di archivio Art'è.

Per Ugo Nespolo, multiforme e attivissimo artista torinese continua è l'attenzione che suscita in Italia fra gli appassionati del contemporaneo. Esploratore dell'arte in tutte le sue possibili applicazioni, dalle più colte (il periodo concettuale) alle più popolari (la televisione), dalla grafica pubblicitaria al cinema sperimentale, dalla scenografia teatrale alla produzione industriale, Nespolo si è sempre sforzato di considerare il campo estetico in un rapporto di stretta e imprescindibile integrazione con la vita moderna. In questo senso è stato considerato un erede della mentalità che nel corso del Novecento ha generato fenomeni come il Bauhaus, anche se lo spirito creativo di Nespolo è certamente ben lontano dalla progettualità razionalista di Gropius e allievi; risulta invece giusto l'accostamento di Nespolo e Fortunato Depero, anch'egli convinto assertore dell'arte come "applicazione", soprattutto per le evidenti reminiscenze neo-futuriste che la figurazione di Nespolo ha esibito generosamente. (Vittorio Sgarbi)
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Di Admin (del 06/11/2012 @ 12:00:01, in Mostre ed Eventi, linkato 2035 volte)
Il Comune di Portici ha avviato la promozione di Villa Mascolo. Il programma per presentare Villa Mascolo è organizzato in maniera congiunta ed integrata con la società GEPAGROUP Scarl che sarà il concessionario che collaborerà con l’Amministrazione Comunale all’ambizioso programma di gestione del Complesso Monumentale e di una serie di attività finalizzate alla valorizzazione del patrimonio culturale del nostro territorio.
Il progetto di valorizzazione delle potenzialità culturali, presentato in più occasioni dopo la selezione pubblica per l’affidamento in concessione del Complesso Monumentale, prevede anche un articolato programma di comunicazione e promozione con la scelta di un Logo per Villa Mascolo.
Il programma di comunicazione è stato elaborato dalla GEPAGROUP Scarl con una logica di integrazione tra azioni di promozione ed elaborazioni grafiche. In questa logica la scelta di un Logo da parte della cittadinanza di Portici permette una diretta partecipazione di tutti a queste prime fasi di presentazione di Villa Mascolo come luogo pubblico dove sarà possibile l’integrazione tra ricerca scientifica, formazione, cultura, intrattenimento e gioco. Tutte attività che verranno svolte nel Complesso Monumentale e permetteranno uno sviluppo culturale ed economico basato sulla fruizione del nostro patrimonio di arte e storia.
L’iniziativa di scelta del Logo di Villa Mascolo, attraverso una presentazione pubblica, permetterà di valutare l’interesse della città a questo nuovo progetto di valorizzazione e utilizzazione di beni destinati a rappresentare l’identità culturale del nostro territorio legando insieme il passato e le future generazioni. Per la scelta del Logo di Villa Mascolo sono state elaborate tre diverse soluzioni presentate nella versione tecnica del bianco e nero per non influenzare la preferenza da scelte cromatiche individuali. La partecipazione al sondaggio è libera ed è possibile votare una sola volta per postazione Internet cliccando sull'opzione scelta.

DOSSIER LOGO VILLA MASCOLO

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La tradizione della cornice italiana incontra lo stile dello storico marchio Pierre Cardin ...

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La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo!

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La Collezione Pierre Cardin by C.C.C. DE CONCILIO è sulla rivista CASA VIVA

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Ecco alcuni scatti della nuova collezione firmata Pierre Cardin:

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“Ho chiesto a me stesso: perché solo i ricchi possono accedere alla moda esclusiva? Perché non possono farlo anche l'uomo o la donna della strada? Io potevo cambiare questa regola. E l’ho fatto” [Pierre Cardin]
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{autore=ruotolo errico} Venerdì 23 novembre 2012, alle ore 18.00, verrà inaugurata la mostra monografica - curata da Giuseppe Morra e Gabriele Frasca - dedicata all’opera di Errico Ruotolo, uno dei maggiori protagonisti del laboratorio artistico napoletano a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Un appuntamento espositivo finalizzato a indagare lo sviluppo creativo dell’artista, la sua poetica, il suo impegno sociale, il rigore formale scandito da sperimentazioni e verifiche che hanno reso la sua arte non un esercizio autoreferenziale ma una pratica etica, e dunque una forma di politica, se per politica intendiamo lo slancio partecipativo con cui un artista coglie nella loro drammatica attualità le dinamiche sociali.

Un percorso di ricerca, quello di Errico Ruotolo, elaborato attraverso esperienze materiche di peculiare intensità espressiva: dagli esordi, centrati sullo studio della forma nei suoi rapporti con lo spazio, fino a un processo compositivo che diviene sempre più espressivo, gestuale, ricco di spessore. La parabola di Ruotolo, senza mai ripiegarsi in maniera, incontra, metabolizza e supera un’infinità di stimoli e procedimenti: dalle influenze oggettuali al concettuale (carte colorate, ritagli di giornali, plexiglass forati, vetri saccheggiati, legni intagliati, stagnole ripiegate), dall’uso della scrittura (cancellata o rimaneggiata) alla centralità dell’immagine alterata da un gesto pittorico dinamico, tendente all’astrazione lirica, fino alla polverizzazione delle forme, espressionisticamente lacerate, scalfite persino dall’immaginario mediale. La mostra è realizzata dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e dalla Fondazione Morra, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e la Fondazione Premio Napoli. Saranno esposte oltre 70 opere, con un rimando anche ai lavori di Ruotolo esposti nel museo di Castel Sant’Elmo ‘NOVECENTO A NAPOLI (1910-1980) PER UN MUSEO IN PROGRESS’; all’interno della mostra un particolare nucleo d’interesse per la definizione critica dell’artista è dedicato alle opere che la famiglia Ruotolo ha recentemente donato alla Fondazione Morra.
L’esposizione si inquadra nel progetto della Soprintendenza di approfondire le tematiche artistiche delineate in 900 a Napoli, non a caso sottotitolato per un museo in progress e della Fondazione Morra di analizzare e valorizzare il lavoro di alcuni artisti che negli anni Sessanta hanno dato un forte contributo poetico-creativo alla realtà napoletana (basti pensare a LUCA/Luigi Castellano, Augusto Perez, Renato Barisani, Domenico Spinosa, Salvatore Cotugno...).
Per la Fondazione Premio Napoli, invece, fra i cui compiti spicca quello di promuovere le eccellenze della cultura cittadina, si tratta dell’inizio di un percorso sull’arte dagli anni Sessanta a oggi, che condividerà con la Fondazione Morra e con l’Accademia di Belle Arti.

ruotolo-errico
"Forma nel verde" 100x80 del 1989. Collezione Marciano Arte

L’esposizione sarà completata da diverse iniziative: Nell’Auditorium, avrà luogo ‘Un uomo speciale’, una rassegna poetica interamente dedicata alle opere di Errico Ruotolo ispiratrici di poesie, a cura di Nietta Caridei, secondo il seguente calendario:
23 novembre, ore 19: reading di Tommaso Ottonieri;
13 dicembre, ore 18,30: reading di Carmine De Falco, Raffaele Di Stasio, Bruno Galluccio, Stefania Vacca, Daniele Ventre;
19 dicembre, ore 18,30: reading di Giovanni Campi, Bruno Di Pietro, Claudio Finelli, Carmen Gallo, Antonio Maggio;
21 dicembre, ore 18,30: Sul punto di partenza del ritorno, concerto di Enzo Nini e Gabriele Frasca con Patrizia Di Martino, azioni visive a cura di Maurizio Magnetta.

Nel marzo 2013 l’Accademia di Belle Arti, a seguito del restauro di tre opere su tela del Maestro effettuato dagli studenti del laboratorio per il restauro di opere contemporanee di Paola Del Vescovo, ospiterà il Convegno di Studi dedicato a Errico Ruotolo, a cura di Giovanna Cassese.

Il Catalogo, curato da Giuseppe Morra e Gabriele Frasca per le edizioni Morra, raccoglie testi di Mario Franco, Mario Persico, Nicola Spinosa, Angela Tecce, Gabriele Frasca, Giovanna Cassese, cyop&kaf. Progetto grafico e design di Vincenzo Bergamene. Gli apparati, il testo ivi redatto e l’antologia critica sono a cura di Loredana Troise.

orario: Venerdì e Sabato dalle ore 14,00 alle ore 19,00
Domenica dalle ore 9,00 alle ore 19,00
(possono variare, verificare sempre via telefono 0812294401)

fonte: exibart.com
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Di Admin (del 27/11/2012 @ 00:00:01, in Mostre ed Eventi, linkato 4483 volte)
{autore=grassi alfonso} Lo spettatore che si trovi di fronte alle opere del Grassi non può non essere suggestionato dalla robustezza dell’impianto compositivo e dalla efficace modulazione cromatica, da quel calore pieno ed intenso che l’artista ha saputo strappare ai dardi infuocati del sole della radiosa Salerno.
(Santo Longo)

alfonso-grassi
Olio su tela 40x40 cm. Autentica a tego. Incorniciato.

Alfonso Grassi ha studiato all' Accademia di Belle Arti di Napoli ove è stato allievo di Carlo Silviero, Emilio Notte e Vincenzo Caprile. All'età di diciannove anni dipinse il suo primo quadro con olio di cucina: una composizione con più figure che è ancora di proprietà della famiglia. Chiamato alle armi, partì per il fronte francese ed in seguito per l' Albania e la Grecia, dove restò ferito ad un braccio. Pochi altri pittori possono vantare, come lui, tanti premi vinti e tante mostre collettive e personali. Nel 1982 vinse il premio Europeo di pittura "Lorenzo il Magnifico". Allievo prediletto di Giorgio de Chirico e amico di Pietro Annigoni e di Gregorio Sciltian. Ritrattista ufficiale di Papa Paolo Giovanni II, di Giorgio de Chirico, di Sandro Pertini, di Giulio Andreotti, del principe di Torlonia, del Cardinale di Napoli S.E. Michele Giordano e dell'Arcivescovo di Salerno Guerino Grimaldi. Tesserino di riconoscimento pittorico per i vecchi, ma dipinse anche paesaggi, nature morte ed animali. E' stato forse l'unico pittore del XX sec. che ha dipinto fino alla fine della sua vita a "lume di candela", lavorando a tutte le ore del giorno. Ha frequentato musei e studiato la pittura del passato. Pochi come lui sono conoscitori della pittura del Caravaggio e del Guarini, di Van Gogh e di de Chirico. Appassionato ricercatore della buona materia pittorica, è diventato negli anni un autentico alchimista del colore, un preparatore di tele scrupoloso ed esigente fino alla paranoia. Arguto, di un umorismo tipicamente meridionale, racchiuse nel suo carattere la spontaneità napoletana e la decisione tipica della gente irpina.

ALFONSO GRASSI, UN VERO PITTORE
In un'epoca come la nostra in cui la maggior parte dei pittori neglige o, piuttosto ha completamente dimenticato cos'è la forma, cos'è il volume, cosa sono tutte quelle qualità che danno vita ad una pittura, cosa sono tutti quei valori che creano lo spettacolo sulla tela e fanno si che una figura umana, un oggetto, un animale, un albero o una pianta non sono vaghi ed indefiniti fantasmi, spesso sgradevolmente deformati, piatti ed appiccicati l'uno all'altro come sardine nella scatola, in un'epoca come la nostra, dico, è una vera soddisfazione ed un riposo per coloro che realmente capiscono la pittura e non si lasciano influenzare dalle cosiddette «tendenze» e dai vari «ismi» creati e divulgati per confondere le idee alla gente e vendere fumo agli ingenui, è un vero riposo ed una vera soddisfazione, ripeto! guardare i quadri di Alfonso Grassi. Alfonso Grassi è un pittore serio, che lavora con coscienza ed impegno, che affronta di petto le difficoltà. Studia attentamente la forma ed il chiaroscuro; studia il disegno, lo spazio tra una figura e l'altra, fra un oggetto e l'altro, fra una forma e l'altra. Seguendo ed interessandosi alla sua opera si sostiene e si incoraggia un vero pittore. (Giogio De Chirico)
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Di Admin (del 03/12/2012 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2117 volte)
{autore=carignani roberto}
ROBERTO CARIGNANI

Napoli, 1894 – 1975

Eccoci al cospetto di un pittore che ha fatto propria l'antica esperienza di illustri maestri: pensiamo alla Scuola napoletana e ci vengono in mente artisti contemporanei come Eduardo Amato o Alfonso Grassi, i quali conoscono il segreto del cangiante colore e quindi la segreta, possibile mescola per dominarlo; pratica non facile per mettere insieme colori diversi e della cui mescolanza, l'artista trae effetti che sono suoi propri, diciamo di una tavolozza personale, la quale può farci esclamare: 'Questo è il colore di un Tiziano o di un Caravaggio', inconfondibili come quelli per l'appunto, della contemporanea Scuola napoletana.
(G. Nocentini
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Di Admin (del 08/12/2012 @ 14:00:01, in dBlog, linkato 1888 volte)
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GEPA GROUP Scarl e il Comune di Portici presentano tre interessanti mostre in un percorso museale al piano nobile di Villa Mascolo a Portici, via Scalea, 32. La Villa sarà aperta la mattina dalle ore 10 alle ore 13 fino al 31 dicembre 2012 e l'accesso è libero.
Da collezioni private provengono le quattro bellissime tele inedite di Luca Giordano che aprono la mostra presentata dal prof. Vincenzo Pacelli: "I quattro dipinti presentati in questa mostra, le due Storie di Amore e Psiche, dalle Metamorfosi di Ovidio, la deliziosa Annunciata di cui vorremmo trovare il pendant con l’angelo annunciante, e l’Autoritratto in veste di Democrito possono considerarsi, per genere, un piccolo saggio monografico della maturità di Luca Giordano. Le tre opere di più piccolo formato possiamo cronologicamente collocarle al momento degli affreschi Medici Riccardi, in cui Giordano mostra ancora quella forte ascendenza cortonesca, sia nella ariosità della composizione, che nei colori chiari e luminosi; mentre ugualmente alla maturità dell’artista va riconsegnato questo suo Autoritratto, per nulla ironico, ma che si rifà alla grande affermazione che sia la scienza che la filosofia riscossero nell’arte secentesca".
manifesto-mostra-villa-mascolo

Splendide ed imponenti le due opere con i relativi studi e cartoni preparatori presentate da Vincenzo Sorrentino docente del corso di Teoria e Tecnica dell'Affresco all'Accademia di Brera: "[...] egli non è un pittore nell’accezione comune, ma anche un frescante, ovvero colui che nel nostro tempo, quasi incredibilmente, riesce, come pochi altri, a trovare l’energia, l’impegno intellettuale, la capacità tecnica e manuale per recuperare la più antica e nobile tecnica artistica della storia della pittura. Sorrentino riesce a fare tutto questo, a portare l’arte ancora ad un grado di sperimentalismo di grande interesse, grazie allo stretto contatto con i suoi allievi dell’Accademia, potenziali depositari e continuatori di questa preziosa eredità" (V. Pacelli)

La terza mostra della Scuola di Grafica d'Arte all'Accademia di Belle Arti di Napoli, ci permette di dare uno sguardo alla generazione futura di artisti napoletani che hanno riproposto la tecnica dell'incisione nelle sue diverse sfumature e personalizzazioni. Gli allievi partecipanti alla mostra sono: Sergio Totaro, Maria di Sena, Rosaria Scotto, Antonio D'Agostino, Iolanda Belvedere, Francesco Giordano, Biagio Franco, Loreta Azzelini, Paolo Aiello, Luca Nocerino, Roberta Ranieri, Giusy Sellitto, Angela Buccino, Berta De Maria, Alinerosa Marra, Angelo Pisano, Annalisa De Feo, Andrea Matarazzo, Daniele Ferrandino, Francesco D'Amore, Francesco Violano, Fulvio Bennato, Luigi Massa, Genny Conte, Noemi Frezza, Maria Tirotta, Marco Tammaro, Giacomo Sorrentino, Rita Tomasulo, Rosaria Scotto, Antonio Sposito, Adelaide Rosati, Chiara Romeo, Carmela Martello, Stefania Di Caro, Chiara Faella, Costanza Fraia, Leandra Di Meo, Luca Migliozzi, Leonardo Zhao Jiawei, Mariacarmela Cafaro, Lara Oliva, Massimo Ciancio, Sonia Gianpaolo, Luciano Gaudino, Sabina Maresca, Valentina Patete, Vlad Mircea Marchese, Margherita Ruscigno, Gabriella Granito, France Pannone, Zhou Haorn, Sara D'Amore, Salvatore Naddeo, Vincenzo Mirra, Antonio Matarazzo, Martina Lubrano Lavadera, Francesco Russo, Fabrizio Palumbo, Ferdinando Catapano, Annalisa Torelli, Sara Martinelli, Serena Lombardo.
Inoltre, l'Accademia di Napoli espone quattro bellissime riproduzioni di abiti del Settecento napoletano e alcuni festoni preparati dagli allievi del corso di Scenografia.
I cataloghi sono stati curati da Stefano De Marco.

Per visite guidate sia per la Mostra che per il complesso Monumentale di Villa Mascolo telefonare allo 081.7862529 oppure alla Dott.ssa Manuela Biondi 3383267787
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