Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 17/05/2011 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2759 volte)
{autore=cortiello mario}


L'opera è firmata in basso a destra: "Mario Cortiello".

Pittore a ponte fra le spinte di rinnovamento e i richiami della tradizione, Mario Cortiello ha provato a conciliare queste opposte tensioni, riuscendo spesso a risolverle felicemente. Dotato di fertile invenzione e di notevole capacità rappresentativa, ha lasciato una produzione ricca e varia. “Tra appunti cromatici e narrazioni fantastiche Mario Cortiello raggiunge un surrealismo chagalliano che spesso va al di là di ogni pittorica immaginazione per approdare a quelle favole mediterranee, a quel mondo già nostro vissuto tra mito e leggenda”. (Salvatore Di Bartolomeo)
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Di Admin (del 20/05/2011 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 1807 volte)
{autore=delaval pierre louis}


L'opera è firmata e datata in nero dal basso verso l'alto sul lato sinistro del dipinto: "P.L. Delaval 1817".

Pierre Louis DeLaval nacque a Parigi nel 1790 e morì a Versailles nel 1881. Fu artista pluridecorato, allievo di Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson (Montargis, 1767 – Parigi, 1824). Ha lavorato col suo maestro su molti progetti, tra cui i cicli de "La Forza" e "La Giustizia". Dopo essere stato esonerato dal servizio militare per decreto imperiale per la sua opera artistica su Napoleone, continuò a dipingere soggetti storici, mitologici e ritratti. Diventò uno dei ritrattisti più importanti e ricercati d’Europa. Le sue opere sono in musei, cattedrali, chiese, palazzi, tra cui Versailles, e gallerie pubbliche e private.
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Di Admin (del 27/05/2011 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 1857 volte)
{autore=anonimo}

155 x 220 cm

Dipinto ad olio su tela di scuola napoletana del secolo XVII. Foderato e restaurato. Opera di ottima fattura raffigurante l'estasi della Madonna, illuminata dallo Spirito Santo, nel momento in cui l'Arcangelo Gabriele Le annuncia che diventerà la Madre di Gesù, Dio in terra.
Molto probabilmente il dipinto, eseguito su commissione per una casa o cappella privata, è stato eseguito da due artisti napoletani (presumibilmente della bottega del Vaccaro), che dividono la tela verticalmente in due.
Nella parte destra la Vergine Maria è colta nel momento di preghiera, sull'inginocchiatoio e con il libro di preghiere aperto, mentre un raggio di luce parte dalla Colomba, accompagnata da due cherubini, per illuminare la Madonna. In basso a destra è scritto: "Giacomo Peradoto fece far per sua divuzione".
La parte sinistra è dominata dalla figura dell'Arcangelo Gabriele, nell'istante in cui annuncia alla Vergine la volontà del Signore. L'Arcangelo alato mostra nella mano destra il giglio (simbolo di castità e purezza) che donerà alla Madonna e con la sinistra indica il numero tre simbolo di Dio. Bellissimo il panneggio. In basso a sinistra si legge: "L'isteso Peradoto fece far".
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"Grande Napoli Arte".
Inaugurazione: martedì 7 giugno 2011 - ore 17,00
7 giugno - 27 giugno 2011  - Castel Nuovo (Maschio Angioino) Sala della Loggia
Interverranno Nicola Oddati e Evan De Vilde



Già dalla lettura dei nomi si intuisce come la rassegna ha lo scopo di mettere a confronto artisti affermati di generazioni e linguaggi diversi, come senso di continuità tra presente e passato, con alcuni che hanno vissuto e operato a Napoli nella prima metà del novecento e altri nella seconda metà. La mostra intitolata "Grande Napoli Arte", è organizzata e curata dal Daphne Museum, che oltre ad occuparsi di archeologia ha aperto una sezione della propria galleria virtuale ad un progetto di arte contemporanea. L'esposizione visitabile fino al 27 giugno, intende far conoscere soprattutto alle nuove generazioni taluni artisti, napoletani di indiscussa qualità, rappresentativi dell'arte del '900. Alcuni di questi artisti, purtroppo, hanno avuto la sfortuna di operare in un territorio che non ha saputo ancora oggi valorizzarli, nonostante la presenza degli stessi sul mercato nazionale e internazionale. In mostra saranno esposte opere di Antonio Asturi, Renato Barisani, Andrea Bisanzio, Enrico Cajati, Rubens Capaldo, Roberto Carignani, Luciano Caruso , Giuseppe Casciaro , Giuseppe Ciavolino, Salvatore Ciaurro , Carlo Cordua, Eduardo Dalbono, Lucio Del Pezzo, Evan De Vilde, Salvatore Emblema, Vincenzo Gemito, Sergio Gioielli, Antonio Isabettini, Luigi Grossi, Maria Rosaria Marchi, Elio, Luigi e Rosario Mazzella, Emilio Notte, Giovanni Parlato, Mario Persico, Errico Placido,Mario Rossetti, Mario Sangiovanni, Michele Spatuzzi, Domenico Spinosa, Carlo Striccoli, Gianni Strino, TTozoi, Gennaro Villani, Salvatore Vitagliano, Elio Waschimps . Una collettiva di 37 artisti selezionati con attenzione, da interpretare come una significativa dichiarazione d'intenti del Museo per indagare una fase particolarmente fervida, che vide all'avanguardia della ricerca artistica, una schiera di pittori e scultori, che seppero portare lo sguardo ben oltre i confini provinciali e collegarsi a quanto accadeva sulla scena internazionale. Per riuscire a capire le composizioni presentate, bisogna necessariamente guardare l'attività retrospettiva, ovvero il "viaggio" di ciascun artista nell'arte, per connettersi nel dinamismo delle rappresentazioni che riescono a comunicare attraverso il rigore formale. Una sintesi espressiva leggera capace di particolare raffinatezza e originalità, resa con pennellate incantatorie e fluide, come avviene per i dipinti di alcuni artisti in mostra, ancora legati all'idea dell'immagine della natura. Questa però scompare totalmente per dare spazio al colore e all'assottigliamento della profondità spaziale fino ad arrivare ad altri lavori degli ultimi anni, dove con addensamenti materici, ridotta gamma cromatica, figure emblematiche e allarmanti, gli artisti dividono lo spazio in partiture geometriche che si ritroveranno poi nelle loro ricerche concettuali. Un percorso intrapreso coraggiosamente per dare alla luce un'attualità incalzante con segni e figure che diventando nei dipinti e nelle sculture, immagini che fanno riflettere sulla precarietà, incubi, contraddizioni e antinomie.
La mostra è corredata da un prezioso catalogo edizione Daphne Museum con testi critici di Evan De Vilde, Federica Signoriello e Sabrina Monaco.



Daphne Museum Il museo archeologico
Daphne Museum ha aperto un'intera sezione di gallerie, mostre, eventi, libri, articoli e molti studi sull'arte contemporanea italiana ed internazionale. In questa sezione si trovano dipinti impressionisti, cubisti, espressionisti, informali e molti altri stili e poetiche di arte contemporanea divisi per icone o per artisti, come Renato Barisani fondatore del MAC napoletano a Gualtiero Nativi, da Bruno Donzelli a Burri al grande Dorazio, passando anche per artisti emergenti o poco conosciuti.

Il Daphne Museum è una associazione senza scopo di lucro nata per gestire patrimoni culturali, archeologici e di arte contemporanea affidati in carico all'associazione. Il gruppo è stato creato per volontà di una serie di aziende private del gruppo DAPHNE come la Daphne Lab, specializzata nei laboratori di medicina naturale che coordina una serie di lavori con l'ASL Napoli 3, dal gruppo Formamentis che coordina numerosi interventi didattici con l'ASL Napoli 1, da aziende come Kosmethica o il franchising Daphne Center, e tutti i gruppi che hanno intravisto - partendo da una concezione della medicina naturale e da una visione olistica dell'uomo e della natura - un bisogno di intervento anche sul patrimonio culturale dell'essere umano a livello internazionale. Il gruppo del museo archeologico Daphne gestisce per lo più reperti di archeologia di patrimoni privati, provenienti da varie parti del mondo, regolarmente denunciati alla Soprintendenza dei Beni Archeologici e facenti parte di un percorso di mostre, convegni, cataloghi e manifestazioni. Il gruppo si avvale della collaborazione di archeologi professionisti, di articolisti e giornalisti esperti, di grafici e collaboratori. L'intera iniziativa è finanziata dalle aziende che fin dall'inizio hanno intravisto nel progetto la realizzazione di un bene superiore anche in conformità con le regole di EcoElia di cui lo stesso gruppo DaphneGroup se ne fa portavoce.

SCHEDA
Titolo Evento: "Grande Napoli Arte "
Curatore Evento: Evan De Vilde Daphne Museum
Inaugurazione: martedì 7 giugno 2011, ore 17,00
Anteprima stampa: lunedi 6 giugno, ore 12,00 Periodo: 7 giugno - 27 giugno 2011
Sede: Castel Nuovo (Maschio Angioino) Sala della Loggia, Terzo Piano
Daphne Museum: tel.081-5063596
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Di Admin (del 30/06/2011 @ 12:00:00, in Mostre ed Eventi, linkato 1605 volte)
{autore=de stefano armando}
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Di Admin (del 13/07/2011 @ 13:00:01, in Arte News, linkato 3095 volte)
{autore=cooper thomas sidney}


L'opera è firmata in basso a destra: "T. S. Cooper". Riporta al verso la firma per esteso "Thomas Sidney Cooper" con la data non chiaramente leggibile e i resti di un cartiglio dell'epoca di Worth & Co.  Con cornice coeva.

THOMAS SIDNEY COOPER (Canterbury, 1803 - 1902).
Sin da giovanissimo lavora in una bottega di scenografie teatrali. Il suo tempo libero lo dedica interamente alla pittura dal vero. Nel 1824 viene ammesso alla Royal Academy Schools di Londra.
Dal 1827 al 1830 si trasferisce a Bruxelles. Qui si sposa ed inizia la collaborazione artistica col pittore olandese Eugene Verboeckhoven specializzato in dipinti di animali.
Nel 1833 ritorna a Londra, espone alla Royal Academy e ottiene un grande successo. Diventa socio della Royal Academy nel 1845 e Royal Accademico nel 1867. La Regina Vittoria e il Principe Alberto, lo incaricano di immortalare le loro mandrie di mucche di razza Jersey.
Per tutta la sua carriera ha dipinto, con grande maestria, immagini di animali e in special modo di ovini, tanto da essere noto anche come "Cows Cooper" (Mucche Cooper).
Tra il 1848 e il 1856 Cooper ha collaborato con il pittore paesaggista Frederick Richard Lee nella creazione di alcuni dipinti: Lee dipingeva i paesaggi e Cooper completava la scena dipingendo gli animali.
Nel 1882 fonda la Canterbury Sidney Cooper School of Art, ora chiamata Università degli Studi di Arti Creative. Il pittore detiene il record per le esposizioni di 266 quadri alla Royal Academy dal 1833 al 1902, anno della sua morte, senza mancare un anno.
Sue opere sono tra gli altri alla Tate Gallery e al Victoria and Albert Museum di Londra.
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Di Admin (del 26/07/2011 @ 12:00:01, in Arte News, linkato 4115 volte)
{autore=schedrin sylvestre feodosievic}


L'opera è firmata in basso a destra: "Schedrin". Riporta al verso la firma incisa per esteso sul telaio "Sil'vestr Feodosievic Scedrin"

SCHEDRIN SYLVESTRE FEODOSIEVIC

Proveniente da una famiglia di artisti, il padre Feodosii fu scultore e Rettore dell'Accademia di Belle Arti di Pietroburgo, lo zio Semion fu allievo del Canova, imitatore del Vernet e pittore di camera del Granduca Paolo, frequentò, dal 1806 al 1811, l'Accademia della sua città natale. Successivamente, durante il primo decennio dell'Ottocento ebbe come maestro Feodor Alexeev pittore accademico di cultura franco-veneziana. Specializzatosi nella pittura di paesaggio, nel 1812 una sua opera vinse la grande medaglia d'oro che gli dava diritto ad una borsa di studio ed ad un soggiorno triennale in Italia. L'artista poté usufruire di questa opportunità solo nel 1818 al termine delle guerre napoleoniche.

Inizialmente si recò a Roma ove conobbe il pittore Oreste Kiprenskij, l'anno successivo fu a Napoli per eseguire due paesaggi su commissione della Casa Imperiale. Ospite del poeta Batjushkov familiarizzò con la colonia di artisti stranieri residenti a Napoli e con i pittori della nascente Scuola di Posillipo e soprattutto con il Pitloo ed il Gigante per i quali nutrì ammirazione dipingendo in loro compagnia "en plein air".

 Il suo primo soggiorno napoletano durò sino al 1821 indi fu di nuovo a Roma per stabilirsi definitivamente a Napoli nel 1825.

 Lo Schedrin è considerato uno dei propulsori della pittura romantica e verista napoletana, le sue opere, accademiche sino agli inizi degli anni venti, subirono l'influenza del Pitloo per poi evolversi ulteriormente. I paesaggi, ricercati instancabilmente a dorso di mulo per cogliere una particolare atmosfera, sono eseguiti "en plein air", con una pennellata libera e degli impasti cromatici caldi e luminosi, animati da figurine eseguite con cura nell'abbigliamento e nella gestualità. Predilesse dipingere paesaggi del lungomare napoletano, di Amalfi, di Capri e di Sorrento, variandone spesso il punto d'osservazione, l'ampiezza della veduta, la luminosità e le condizioni atmosferiche. L'Ortolani nel citarlo ne scrive:. "...non v'è dubbio che il suo naturalismo, che tendeva a sfioccare gl'impasti in una resa morbidamente luminosa, poté sul Gigante e sugli altri napoletani".

Le opere che possiamo ricordare sono: Veduta della casa del Tasso a Sorrento, Pescatori napoletani al chiaro di luna, Veduta del Vesuvio e di Castel dell'Ovo al chiaro di luna, Mergellina al chiaro di luna tutti eseguiti intorno al 1820 e custoditi presso il Museo Russo di San Pietroburgo; Veduta del Colosseo del 1822 ed al Museo di San Pietroburgo, Roma nuova. Veduta di Castel Sant'Angelo del 1823, Veduta del lago di Albano del 1824 Mergellina del 1826, Riviera di Chiaia del 1826, la serie di Terrazze a Sorrento dello stesso anno, Santa Lucia al Museo Russo di San Pietroburgo, Veduta di Mergellina e Marina Piccola a Capri del 1827, Tempio di Serapide a Pozzuoli e Castel dell'Ovo da Mergellina del 1828, Marina di Sorrento presso il Museo di San Martino a Napoli e Sulla terrazza del 1829, custodita anch'essa presso il Museo di San Pietroburgo, Piccola cala di Sorrento al Museo di Leningrado, Marina Grande di Capri e Pescatori alla riva entrambi alla Galleria Tretjakov di Mosca, Paesaggio con Torre e Meta del 1830 che sono presso il Museo di San Martino di Napoli e Casa sul mare con pescatori oggi presso la Quadreria del Palazzo Reale di Napoli. Altresì interessante è la corrispondenza mantenuta dall’artista dall’Italia.

Roberto Rinaldi - Pittori a Napoli nell'Ottocento

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Di Admin (del 22/08/2011 @ 12:20:00, in Mostre ed Eventi, linkato 2442 volte)
{autore=schetter francesco}
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Di Admin (del 24/08/2011 @ 12:00:01, in Arte News, linkato 2220 volte)
{autore=pratella paolo}

Qui proponiamo due opere di Paolo Pratella:



L'opera è firmata in basso a destra: "Paolo Pratella". A tergo, firma e titolo

e:



L'opera è firmata in basso a sinistra: "Paolo Pratella". A tergo, firma e titolo

 
Nasce a Napoli nel 1892. Come Fausto segue gli insegnamenti paterni, ma si dimostra sempre più autonomo nelle scelte stilistiche rispetto al fratello maggiore. Segue un corso di pittura presso l’Istituto d’Arte di Napoli insieme a Lionello Balestrieri. Vive per molti anni a Capri. Partecipa, ma non assiduamente come Fausto, alle esposizioni nazionali e internazionali. Alla morte del padre si trasferisce a Napoli e la sua intensa attività pittorica è dimostrata dalle quindici mostre personali organizzate dalla Galleria Michelangelo. Muore a Napoli nel 1980.  (fonte: www.archiviopratella.it)
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