Pubblicata in data 02 Gennaio 2006

Alceste Campriani

Alceste Campriani. (Terni, 1848 – Lucca, 1933). L’artista ebbe un’infanzia alquanto travagliata, il padre per sfuggire all’arresto a causa delle sue idee liberali, lasciò Terni subendo la confisca dei beni. Si rifugiò a Napoli nel 1861. Il giovane Alceste, poco incline agli studi letterari, fu iscritto, nel 1862, all’Istituto di Belle Arti ove seguì i corsi dello Smargiassi, del Mancinelli e del Postiglione. Le sue prime opere sono chiaramente influenzate dai posillipisti e dal verismo palizziano. Artista insofferente alla disciplina amante della “psicologia del vero” legò con Federico Rossano, Marco De Gregorio e gli altri artisti della Repubblica di Portici. Nel 1870 Giuseppe De Nittis giunto a Napoli da Parigi, ammirato dei suoi lavori gli procurò un contratto con il celebre mercante d’arte francese Goupil fino al 1884; la vasta produzione pittorica gli diede una discreta notorietà all’estero ma rimase quasi sconosciuto in Italia. Esaurito il contratto, la sua pittura diviene più libera, incomincia a dare maggior risalto all’elemento paesistico, tralasciando le pennellate minuziose per le macchie di colore e di luce. Espone in numerose mostre italiane ed estere: Napoli, Torino, Venezia, Londra, Roma, Parigi, Nizza, Monaco, Milano, Palermo, Genova, Berlino, Anversa, Firenze, Pietroburgo, Rimini e Buenos Aires. A Napoli partecipò, insieme a molti altri artisti alla decorazione del Caffè Gambrinus e del palazzo della Borsa ove affrescò nel 1897 e 98 le allegorie della Pace e della Nautica. Nel 1891 ottiene la nomina a titolare della cattedra di pittura e di direttore dell’Accademia di Lucca fino al 1921: il lungo periodo accademico finiva purtroppo per influenzare la sua pittura, la quale perdeva buona parte di quella spontanea freschezza meridionale che l’aveva fin lì caratterizzata, divenendo eccessivamente meditativa e didattica e senza presentare più le qualità di un tempo. Cittadino onorario di Lucca, vi si tratterrà sino alla morte.

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