Pubblicata in data 05 Maggio 2008

Alberto Chiancone, nel ventennale della morte

La galleria d’arte Cinquantasei di Bologna organizza una mostra personale antologica di Alberto Chiancone a Villa delle Rose dal 9 maggio all’8 giugno 2008, dal titolo: Alberto Chiancone, 20 opere nel ventennale della morte. Inaugurazione 9 maggio 2008 con aperitivo dalle 19.30 alle 22.00. La sede sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00 escluso il lunedì. Villa delle Rose è a via Saragozza 228/230 in Bologna. Tel: 051 436818. Chiancone fu, giovanissimo, uno del gruppo degli « Ostinati» che negli anni dal ‘25 al ‘30 si ponevano il programma di rinnovare l’arte napoletana. Seguendo la sorte di quel gruppo, egli aderì al movimento novecentista. Chiancone non si accontentava di arrotondare i volumi e di « far monumentale», come era di moda in quegli anni, ma mirava a conservare un minimo di calore e a salvare quella vena di intimità coloristica che caratterizzò la sua pittura fin dall’inizio. Di lui ricordiamo un bel quadro esposto nel ‘30, Cocchiere, in cui l’immagine, sebbene mantenuta nell’ambito della stilizzazione convenzionalmente accademica, conservava una sua forza intima ed un certo valore come documento di costume. Vanno inohre ricordati alcuni dipinti di nudi esposti qua e là, negli anni successivi alla fatidica data del 1930. Dopo, quando l’artista si liberò con fatica di quel formulano che aveva avvilito tanta pittura nostrana, Chiancone affrontò il vero con disarmante innocenza come chi deve fare tutto da capo. Il sensibilismo a cui l’artista giunge è qualche volta improvvisato. Dopo il 1950 la pittura di Chiancone si inserisce naturalmente tra i « Chiaristi » italiani, con influenze varie che vanno da Tosi a De Pisis, Da Semeghini a Bonnard, insomma in un clima di nobiltà figurativa che riscatta le iniziali incertezze dell’artista. Nella sua pittura c’è anche un tentativo di realismo magico, sulla scia di cene opere di Virgilio Guidi, come nel dipinto Funicolare, che rappresenta l’interno del veicolo con un tentativo di analisi psicologica dei vari personaggi rappresentati. I motivi della sua ispirazione sono molteplici e vari, e vanno dai paesaggi alle composizioni, ai ritratti, alle scene teatrali, alle nature morte, alle ballerine danzanti o in posizione di riposo. Il tragitto percorso da Chiancone è notevole, se si considerano i dipinti realizzati dal 1930, quando i modelli apparivano immobili e come raffreddati dal formalismo novecentesco. (Paolo Ricci, da "Arte e artisti a Napoli")

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