HOME - Contattaci per chiedere informazione sull'Opera (indicare titolo e autore)

Condividi

Autore:

CANINO VINCENZO

N - M:

Napoli, 1892 - 1980

Titolo:

Capodimonte

Tecnica:

Olio su tavola

Anno:

1951

Misure:

58,5 x 44 cm

Note descrittive: Vincenzo Canino appartiene alla schiera ormai esigua di coloro che possono a giusto titolo ritenersi ideali continuatori della Scuola di Posillipo, in quel che di perennemente valido essa ha trasmesso sul piano dell’arte. Del resto, non invano egli fu, a suo tempo, in amichevole dimestichezza con Attilio Pratella, col quale divise le fatiche di nomade pittore vedutista e col quale rivela talune affinità di stile e di linguaggio pittorico. Napoli, la costiera, la plaga flegrea, le isole partenopee gli hanno offerto gli spunti più frequenti, e sempre nuovi, nella realizzazione di paesaggi puntuali nella narrazione, lirici nella resa poetica. Oltre che nella tecnica dell’olio, Canino è versato in quella dell’affresco, come dimostrano le solenni composizioni nelle cupole e nelle volte di molte chiese. Nè va sotto silenzio la sua non comune abilità di restauratore, grazie alla quale numerose opere d’arte sono state sottratte all’ingiuria del tempo. (P. Girace) Ricordo che dipingeva fin da quando il Vomero era press’a poco ancora quello solitario degli innamorati e la Barbizon dei pittori della collina, tutta verde; lo ricordo che erano ancora attivi Dalbono, Migliaro, Pratella, Casciaro, ed egli stesso, Canino, seguiva le orme di Gigante e degli altri famosi pittori all’aria aperta, andando alla ricerca del motivo ispiratore di una casetta bianca o rosa col pergolato in mezzo alla campagna. (A. Schettini) Pittore del vero e del bello, si è dedicato in prevalenza alla pittura di paesaggio, che ha in lui una particolare risonanza di forza e di incantesimo soave. Luminose marine, soleggiate campagne, distese biancheggianti, giardini fioriti, casette solitarie affioranti da un’immensità di verde e di silenzio: questo quasi sempre il mondo di Vincenzo Canino. Un mondo che avrebbe incantato il mite Virgilio e il suo grande discepolo, Giovanni Pascoli. (E. D’Acunti)

Atre opere: